Terzo volume davvero deludente. I primi due avevano altro spessore; era un viaggio nell'animo umano femminile.
Questo è eccessivo; scritto come fosse un harmony, ricalcando la sceneggiatura di Beautiful, dove tutti i coniugi sono innamorati dei coniugi degli altri.
I personaggi sono solo negativi; l'autrice esalta e sottolinea solo il loro lato negativo. Maschi e femmine. Uomini e donne. Calca la mano su un femminismo mal giustificato, descrivendo l'uomo come essere estremamente negativo e davvero sciocco se non stolto; sia esso colto o meno.
Tralascia la profondità del personaggio per cimentarsi nei problemi politici, le lotte politiche, il femminismo, il maschilismo. Cade nel tentativo di mostrarsi biblista, inanellando spropositi (capita quando si è superficiali nell'avventurarsi in temi complessi) e si vuole trarre conclusioni o letture volutamente femministe, svilendo così un problema assolutamente reale, ma da affrontare in modo diverso.
Ne perde il racconto, perdendo i personaggi negli altri libri ben delineati e descritti.
La complessità di Lila diventa si riduce a cattiveria, rozzezza senza spunti di profondità che lascino presagire un animo in ombra.
Elena si perde diventando una Brooke Forrester qualsiasi.
Gli uomini assolutamente scoloriti, senza profondità, senza valore.
Deluso, annoiato, infastidito a volte.