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Milano : SuperPocket, c1997
16 maggio 2020 alle 12:08
O lettore che per sbaglio ti imbatterai in questa recensione, ti avviso: impiega meglio il tuo tempo e non perderlo inutilmente con questo libro.
Grandissima delusione, dopo aver letto alcune recensioni entusiastiche. In realtà è solo una perdita di tempo leggerlo.
Nella mia edizione in copertina è scritto:
"L'epico mondo di Re Artù visto con gli occhi delle donne".
Non vi è nulla di epico, di valoroso, di cavalleresco, solo intrecci amorosi, relazioni e passioni, tutti tradiscono tutti; solo le note vicende viste con gli occhi delle donne di una soap opera. Perchè di questo si tratta: la versione di Beautiful ambientato a Camelot; è sufficiente sostituire ai nomi di Brooke, Erik e Ridge, i nomi di Artù, Ginevra e Lancillotto.
Inizia ovviamente con una tresca amorosa ordita da druidi e maghi; il trio lui, lei e l'altro. Un perfetto harmony se vogliamo. Nulla più.
L'ignoranza dell'autrice su molti aspetti della religione rende il libro anche difficile da leggere, perchè si sproloquia a vanvera del Cristianesimo, dei preti; un mondo immaginario dove solo i druidi sono saggi, mentre i preti sono ottusi ed ignoranti. Stucchevole quando si parla sempre in modo negativo di una religione, come fosse una religione della perdizione anzichè della speranza. "Il Dio degli schiavi e del peccato", scrive, definendo altrove il Cristianesimo una "menzogna religiosa".
Il racconto è privo della ben che minima descrizione; potrebbe essere stato ambientato ovunque. Non si descrivono mai le battaglie, in un racconto epico e di cavalieri quando mai non succede? In compenso si raccontano i pettegolezzi delle donne.
Gli uomini non fanno una bella figura, ma nemmeno le donne, se questo voleva essere un libro di donne.
Ginevra è descritta come una donna fragile e sciocca. Nelle occasioni di ritrovo le donne contano le rughe delle altre.
Perchè rovinare Camelot ed i suoi cavalieri? Compresi i personaggi femminili?
L'apice si raggiunge con l'ammucchiata tra Artù, Ginevra e Lancillotto.
Molti libri raccontano Camelot e la storia d'amore tra Ginevra e Lancillotto, ma in modo più intelligente; i personaggi sono intelligenti e non sciocchi nelle mani di un volere di una dea, nemmeno tanto ben tratteggiata. Anche il film "Il primo cavaliere" racconta la relazione tra i due, ma in modo poetico e nei limiti rispettoso, con personaggi che avevano altro oltre che gli attributi.
Il finale fa scendere nel baratro il racconto. Tentativo non riuscito di creare un finale spettacolare.
Un libro di donne dove le donne fanno davvero una figura meschina.
Non vale la carta con cui è stato stampato.
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