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Milano : Arnoldo Mondadori, 1982
Abstract: Da José Arcadie ad Aureliano Babilonia, dalla scoperta del ghiaccio alle pergamene dello zingaro Melquíades finalmente decifrate: cent'anni di solitudine della grande famiglia Buendía, i cui componenti vengono al mondo, si accoppiano e muoiono per inseguire un destino ineluttabile. Con questo romanzo tumultuoso che usa i toni della favola, sorretto da un linguaggio portentoso e un'inarrestabile fantasia, Gabriel Garcia Màrquez ha saputo rifondare la realtà e, attraverso Macondo, il mitico villaggio sperduto fra le paludi, creare un vero e proprio paradigma dell'esistenza umana. In questo universo di solitudini incrociate, impenetrabili ed eterne, galleggia una moltitudine di eroi predestinati alla sconfitta, cui fanno da contraltare la solidità e la sensatezza dei personaggi femminili. Pubblicato nel 1967, scritto in diciotto mesi ma meditato per più di tre lustri, "Cent'anni di solitudine" rimane un capolavoro insuperato e insuperabile, un romanzo tra i più amati di sempre che, in occasione del quarantesimo anniversario della prima pubblicazione, gli Oscar Mondadori propongono in un'edizione speciale arricchita da un documento d'eccezione: la lettera con cui "Gabo" presentava il manoscritto dell'opera al suo editore.
26 marzo 2020 alle 12:53
Una storia circolare che narra l'inizio e la fine di una famiglia tra gioie effimere e molti dolori. Non rimarrà nulla come nulla vi era all'inizio. Il difetto del libro, seppur voluto per necessità, è costituito dai nomi tutti uguali dei personaggi: Aureliano e Arcadio, che provocano una certa difficoltà di lettura e comprensione.
Purtroppo non l'ho apprezzato come molti lo hanno decantato.
Ovviamente non è un racconto, ma personaggi, azioni vanno letti con l'occhio della metafora e del significato sottostante.
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