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L'anima della frontiera
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Righetto, Matteo

L'anima della frontiera

Mondadori, 13/06/2017

Abstract: Nevada. Sembra il nome di un deserto, e invece è il luogo in cui vive la famiglia De Boer, in alta val Brenta. Una terra circondata da boschi aspri, dove le case si inerpicano su pendii vertiginosi. Sono gli ultimi anni dell'Ottocento e i De Boer, che lavorano nei campi di tabacco, il pregiatissimo Nostrano del Brenta, vivono consapevoli che solo nella muta e rispettosa alleanza tra uomini e natura selvaggia esiste una possibilità di sopravvivenza.Augusto è il capofamiglia, un uomo taciturno, lavoratore instancabile, capace di ascoltare la voce dei boschi e il fischio del vento. Jole, la figlia maggiore, ha la stessa natura selvatica del padre e una sfrenata passione per i cavalli.I proventi del tabacco però non sono sufficienti a far campare la famiglia con dignità. Ecco perché Augusto un giorno decide di tentare il viaggio oltre la frontiera austriaca per contrabbandare l'eccedenza del raccolto. Un cammino impervio attraverso sentieri e passaggi impraticabili, minacciato dalle bestie feroci, dagli agguati dei briganti e dalla sorveglianza dei finanzieri.Jole ha quindici anni quando suo padre stabilisce che è giunto il momento di portarla con sé: qualcun altro deve conoscere la strada. Non passerà molto tempo prima che la ragazza si trovi a dover compiere il viaggio da sola.Inoltrandosi con solenne lentezza in una natura maestosa, rifugio accogliente e poi, d'un tratto, trappola insidiosa, Jole cerca di portare al sicuro il suo prezioso carico e di capire cosa sia successo al padre, che tre anni prima non ha più fatto ritorno proprio da una spedizione in Austria.L'anima della frontiera è un romanzo unico, lirico e scarno, nitido come un cielo spazzato dal vento. Matteo Righetto descrive con maestria scenari naturali di grande bellezza e ne fa il correlativo oggettivo dell'anima delicata e forte della sua splendida protagonista. Un western letterario che con una scrittura pulitissima e quasi materica riesce a trasmetterci un'epica intima e solenne.

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Riccardo Guerra
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Letto il libro cartaceo.
E' un libro troppo commerciale e troppo improntato a voler essere una sceneggiatura.
Troppi personaggi negativi e pochi e "infantili" personaggi positivi, mal distribuiti nel racconto.
Molti temi stereotipati: la violenza, la povertà in contrapposizione alla ricchezza, la bontà e riconoscenza nei poveri. Il tema della povertà e della ricchezza di valori però è poco efficace.
Troppi luoghi comuni. Un libro meno profondo degli altri dello stesso autore. I personaggi non sono profondi, ma solo accennati e poco caratterizzati.
La "trama" è alquanto surreale e banale in alcuni punti soprattutto nella conclusione. E' un libro e non un film dove forse si potrebbe perdonare certe semplificazioni e banalità; sarebbe però un film poco riuscito in ogni caso, se "perdonato" nelle sue vicende.

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