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Milano : Rizzoli, 2011
Abstract: Sembrano appartenere a un'altra vita i giorni in cui Eragon era solo un ragazzo nella fattoria dello zio, e Saphira una pietra azzurra in una radura della foresta. Da allora, Cavaliere e dragonessa hanno festeggiato insperate vittorie nel Farthen Dûr, assistito ad antiche cerimonie a Ellesméra, pianto terribili perdite a Feinster. Una sola cosa è rimasta identica: il legame indissolubile che li unisce, e la speranza di deporre Galbatorix. Non sono gli unici a essere cambiati: Roran ha perso il villaggio in cui è cresciuto, ma in battaglia si è guadagnato rispetto e un soprannome, Fortemartello; Nasuada ha assunto il ruolo di un padre morto troppo presto; il destino ha donato a Murtagh un drago, ma gli ha strappato la libertà. E ora, per la prima volta nella storia, umani, elfi, nani e Urgali marciano uniti verso Urû'baen, la fortezza del traditore Galbatorix. Nell'ultima, terribile battaglia che li attende rischiano di perdere ciò che hanno di più caro, ma poco importa: in gioco c'è una nuova Alagaèsia, e l'occasione di lasciare in eredità al suo popolo un futuro in cui la tirannia del re nero sembrerà soltanto un orribile sogno. Tutto è iniziato con "Eragon", tutto finisce con "Inheritance". Età di lettura: da 12 anni.
18 ottobre 2013 alle 19:06
Oltre ai difetti dei precedenti libri, che ho già elencato nei rispettivi commenti, questo volume l'ultimo si dimostra anche lacunoso. Almeno nell'ultimo libro ci si aspettano le spiegazioni che mancano nei libri precedenti. Invece si rimane delusi: l'autore non aveva sufficiente fantasia. Inoltre la poca fantasia dello stesso si evidenzia ogni qualvolta deve spiegare qualche evento ad esempio una battaglia. Si ritrovano i personaggi per decidere la strategia; ci si aspetta di essere messi a conoscenza di questa. Invece passa tutto sotto silenzio. Nemmeno successivamente viene descritta la battaglia, l'ultima battaglia. Il finale della storia una grandissima delusione. Quando si vuol creare un mondo che viva di vita propria, è necessario avere la necessaria fantasia per crearlo e descriverlo; cosa che l'autore dimostra proprio di non avere. Quattro libro di centinaia di pagine (821 solo questo) davvero deludenti. Il nome dei nomi. Nemmeno l'autore sa cos'è. Il finale elfi e barca l'ho già letto, dove è scritto meglio.
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