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Milano : Corbaccio, 1995
Abstract: Hans Castorp recatosi a trovare un cugino in sanatorio, finisce col restarvi, ammalatosi a sua volta, per sette anni. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero, il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia, l'amore (la signora Chauchat), il razionalismo e la gioia di vivere (Settembrini), il pessimismo irrazionale (Naphta), senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il suo equilibrio. Scoppia la guerra nel 1914 e Hans viene strappato da questa magica e raffinata atmosfera per essere gettato sui campi di battaglia dove la sua sorte resta incerta, ma immersa in un clima di morte.
20 marzo 2013 alle 18:51
Dipende cosa ci si attende da questo libro. Se si cerca un romanzo, si rimane delusi in quanto il racconto è solo un pretesto per il libro. E' in realtà uno scontro verbale, uno scontro dialettico, un lungo "trattato" filosofico, dove l'autore "fa parlare" i personaggi e li fa discorrere dei più svariati temi. Alcuni personaggi sono davvero ben riusciti, ben delineati, ben caratterizzati. Purtroppo io mi aspettavo un racconto; 700 pagine di filosofia per me sono state davvero troppe.
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